Di solito bisognerebbe cominciare dall'inizio presentando l'oggetto del discorso, di cosa si parla, di come l'argomento sarà trattato nel blog. Tuttavia voglio partire dalla fine, come dalla fine di ogni libro (che vorrei acquistare) ma che leggo subito. Immaginate poi quello che mi dicono i miei conoscenti: "Bravo! Così che gusto c'è a leggerlo se sai già come finisce! Bella soddisfazione". No, io voglio godermi la vicenda, il viaggio dal punto di partenza del primo capitolo alla meta finale dell'ultimo.
Allora perché esporre questo argomento, dove il soggetto sono le fondazioni a vite?
- per mettere a disposizione di tutti l'esperienza di un'avventura nata a fine 2010;
- per dar spazio ad una soluzione tecnica che esiste dagli albori del calcestruzzo e che fu utilizzata nel (fu) Belpaese già cinque anni dopo l'Unità d'Italia
- per assecondare quella voglia e moda di sostenibilità ambientale economica e sociale? Anche.
- per mettere a disposizione di tutti l'esperienza di un'avventura nata a fine 2010;
- per dar spazio ad una soluzione tecnica che esiste dagli albori del calcestruzzo e che fu utilizzata nel (fu) Belpaese già cinque anni dopo l'Unità d'Italia
- per assecondare quella voglia e moda di sostenibilità ambientale economica e sociale? Anche.
Invero le esperienze tedesche, americane ed australiane sono già state fortemente consolidate negli ultimi 15 anni, coadiuvate da ricerche internazionali canadesi, giapponesi ed anche malesi.
Aggiungiamoci poi il largo utilizzo delle viti di fondazioni che va dalle gelide terre scandinave e canadesi, alle vaste lande australiane.
Termino con la vastissima offerta cinese anche di viti di fondazioni a costi irrisori rispetto ad una produzione locale o europea, offerta rispettivamente bilanciata alla domanda in Cina ma irrisoria in Italia (a qualche anno fa).
Aggiungiamoci poi il largo utilizzo delle viti di fondazioni che va dalle gelide terre scandinave e canadesi, alle vaste lande australiane.
Termino con la vastissima offerta cinese anche di viti di fondazioni a costi irrisori rispetto ad una produzione locale o europea, offerta rispettivamente bilanciata alla domanda in Cina ma irrisoria in Italia (a qualche anno fa).
Si, tre domande contrapposte a tre risposte, non altro che fatti semplici ed appurabili con qualche ricerca in lingua inglese su Google. Ammetto di non poter affermare se la domanda sia effettivamente bilanciata alla produzione cinese eccessiva, ma in un paese dove si fabbrica e consuma oltre la metà del cemento mondiale(1) ipotizzando che il mercato delle fondazioni a vite consista in un misero 1% rispetto al calcestruzzo, l'occasioni andrebbe sarebbe trascurata secondo voi? In un mercato ipercompetitivo globale ovviamente no.
Un altro perché? Impara l'arte e mettila da parte. Che piaccia o no:
- è sempre bene ampliare quel bagaglio tecnico e di esperienze per un professionista;
- è sempre bene per un impresa far sua una soluzione in più così da cogliere al volo quelle poche opportunità di lavoro oggi disponibili;
- è sempre bene per un ente pubblico stare attenti alle possibilità offerta dalla vera sostenibilità (una e trina) sia per ragioni di bilancio che di consenso pubblico;
- è sempre bene per l'utente finale avere quel preventivo in più sul quale riflettere per poter risparmiare oppure far qualcosa in più con la stessa spesa o modello di vite di fondazione.
Io ho già cominciato a impararla ed apprezzarla, se vi interessa ce ne è per tutti.
- è sempre bene ampliare quel bagaglio tecnico e di esperienze per un professionista;
- è sempre bene per un impresa far sua una soluzione in più così da cogliere al volo quelle poche opportunità di lavoro oggi disponibili;
- è sempre bene per un ente pubblico stare attenti alle possibilità offerta dalla vera sostenibilità (una e trina) sia per ragioni di bilancio che di consenso pubblico;
- è sempre bene per l'utente finale avere quel preventivo in più sul quale riflettere per poter risparmiare oppure far qualcosa in più con la stessa spesa o modello di vite di fondazione.
Io ho già cominciato a impararla ed apprezzarla, se vi interessa ce ne è per tutti.
(1) Mariani D., Crisi o non crisi, il mondo ha sempre fame di cemento, swissinfo.ch, http://www.swissinfo.ch/ita/crisi-o-non-crisi--il-mondo-ha-sempre-fame-di-cemento/32744222
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