giovedì 27 agosto 2015

V5: Briefing riassuntivo sulle fondazioni a vite

Chi e cosa sono, che tipologie, come impiegarle, come installarle: nei post precedenti abbiamo trattato questi domande fornendo un panoramica generale sul settore delle fondazioni a vite.
Mai sentito parlarne? Nessun problema, qui vi sono e vi saranno date spiegazioni e risposte. Prima di procedere a questioni più tecniche, ecco un quadro riassuntivo sulle fondazioni a vite.

Innanzitutto, COSA SONO (post V1): le viti di fondazioni sono manufatti metallici del tutto simili alle comuni viti che acquistiamo dal ferramenta, solo più grandi che fungono da ancoraggio a terra per ogni possibile costruzione. Vengono installate tramite avvitamento direttamente sul suolo e rappresentano un’alterativa valida alle fondazioni in calcestruzzo.
Valida perché riduce i tempi di esecuzione dell’opera, immediatamente usufruibili e performanti una volta installate, perfettamente rimovibili e riciclabili nel caso di costruzioni provvisorie e adattabili per interventi successivi.
Non sono nate ieri, perché inventate ed utilizzate sin dal 1838 in Inghilterra ed utilizzate in Italia per la prima volta nel 1861 in un ponte sul fiume Adige a nella città di Verona.
Sono composte da due elementi ovvero il fusto e le eliche. Il primo è un tubo o palo verticale che trasmette i carichi alle eliche e rappresenta il collegamento con la struttura soprastante, mentre le eliche trasmettono i carichi direttamente al suolo e permettono l’infissione del manufatto a terra.
Nell’immagine a sinistra il disegno della fondazione a vite brevettata 150 anni fa, e a destra una rappresentazione schematica odierna.
La prima figura è estratta da google patents al seguente link, inventor: A. Mitchell, patents no. US3986. 

E quindi passiamo alle TIPOLOGIE (post V2): in base agli elementi di cui sono composte abbiamo due classificazioni.
La prima verte sulle eliche: tipologia ad un elica, a spirale, a singole eliche. Numero, posizione e dimensioni delle eliche in relazione alla natura del terreno influiscono sulla portata ai carichi verticali
La seconda classificazione verte naturalmente sul fusto: continuo o discontinuo (con o senza raccordo). La conformazione determina le modalità di installazione e soprattutto i possibili usi e destinazioni.

Definiamo ora gli IMPIEGHI (post V3): essendo alternative alle fondazioni in calcestruzzo, significa che avranno pari numero di utilizzazioni, ovvero illimitato. Elenchiamo allora dei possibili impieghi standard o più conosciuti attraverso una classificazione empirica degli interventi:
-          opere private semplici, eseguibili da una singola impresa, viti standard o coniche possono essere utilizzate per recinzioni, staccionate, gazebo, serre e messa in sicurezza di alberi;
-          opere private complesse, eseguibili da più imprese, viti standard e coniche possono essere impiegate per impianti fotovoltaici a terra, tettoie, tensostrutture, case con struttura in legno o acciaio o per il consolidamento di edifici;
-          opere pubbliche semplici, eseguibili da una singola impresa, le tipologie precedenti incluse le viti con box possono essere adoperate per segnaletica stradale e cartellonistica, impianti di illuminazione pubblica, reti di campi sportivi, recinzioni provvisorie, tutto l’arredo urbano;
-          opere private complesse, eseguibili da più imprese, viti standard e coniche possono essere implementate per realizzare ponti e passerelle, rinforzo spondale per argini, barriere fonoassorbenti e moduli prefabbricati per emergenze tipo terremoto.
Riportiamo un'animazione di due semplici casi, tutti gli altri li troverete nel relativo post.

Indichiamo infine COME INSTALLARLE (post V4): come citato all’inizio essendo simili alle viti da ferramenta basta eseguire la stessa operazione, l’avvitatura.
Le viti di fondazione di dimensioni contenute (lunghezza inferiore a 70 cm) possono essere avvitate a terra manualmente per mezzo di utensili comuni o chiavi apposite; se di lunghezza contenuta inferiore a 160 cm vi è la possibilità di infissione per mezzo di avvitatori dinamometrici elettrici effettuabile da operatori a terra, mentre quando le dimensioni delle fondazioni diventano importanti si ricorre all’ausilio di trivelle idrauliche montati su mezzi meccanici quali ad esempio escavatori.
Chiaramente l’installazione manuale è assimilabile alle opere di bricolage e fai da te, l’infissione con avvitatore dinamometrico è a portata di ogni impresa edile piccola o grande purchè dotata dello strumento, mentre l’utilizzo di trivella idraulica è più alla portata di personale esperto oppure assistito da operatori formati da ditte fornitrici o installatrici di fondazioni a vite. 

Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Indirettamente è un invito ai lettori e a chiunque possa essere interessato ad esporre le proprie domande, mentre è un appello agli autori del sito stesso e a tutti gli attori protagonisti del mondo delle fondazioni a vite a rispondere a tali quesiti affinchè ciascuno ne possa trarre vantaggi od insegnamenti.
Per chi intendesse chiedere subito, mandi una mail a: fondazioniavite.techcenter@gmail.com oppure visiti la pagina facebook.

Intanto vi lascio alla visione di questi filmati dimostrativi sulle fondazioni a vite, in attesa dell’uscita di post futuri su argomenti più tecnici.

Filmato dimostrativo (sottotitoli ita)

Filmato dimostrativo (sub eng)

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